Nato a Marino il 23 marzo 1965, acquisisce fin da piccolo la passione per le arti figurative che si concretizza nell’età post adolescenziale. Comincia quindi a dipingere le prime opere ad olio su tela.

Al finire degli anni ’90, l’incontro con il pittore Picard ne influenza la tecnica e l’uso della spatola.

I suoi quadri raffigurano paesaggi in cui è stato; ne cerca di riprodurre i colori imprimendo le emozioni direttamente sulla tela, conseguendo, allo stesso tempo, un sensazione di tridimensionalità attraverso l’uso della tecnica della spatola.

Tomellin nasce a Formia nel 1992.
Fin da piccolo sviluppa un interesse per la meccanica. La sua passione per i motori lo porta a lavorare in diverse officine meccaniche e a seguire gare motociclistiche in giro per l’Italia.

Appassionato di viaggi in motocicletta, è proprio durante uno dei suoi soggiorni in Vietnam, che resta affascinato dalle particolari lavorazione del legno così da decidere di tornare in Italia per frequentare un corso dedicato alla manifattura del legno nella Scuola di Arti e Mestieri di Roma. Parallelamente comincia a frequentare lo studio dell’artista partenopea Mimma Mortilli dove compie le prime esperienze dedicate all’illustrazione e alla pittura.

È attraverso la pittura che questo giovane artista autodidatta riesce ad esprimere impulsivamente i suoi stati d’animo.

Anna Maria Zoppi è un’artista internazionale di origini Campane. Terminati brillantemente gli studi presso il Liceo Artistico di Aversa e l’Accademia di Fotografia e Cinematografia di Roma, ha frequentato diversi corsi di specializzazione in vari Istituti d’Arte.

Ancora giovanissima ha iniziato a partecipare a concorsi e manifestazioni d’arte conseguendo premi e riconoscimenti prestigiosi con autorevoli giurie. Socia di Istituzioni culturali in Italia e all’Estero. Critici, cataloghi, giornali e riviste si sono interessati alla sua attività sempre favorevolmente. Per chiari meriti è stata esaltata dall’Accademica del Verbano e dall’Accademica Il Machiavello.

Ha esposto negli ultimi anni in diverse città italiane, ottenendo riconoscimenti a Terni, per il Premio “Eureka”, nel 2020 alla 2° Biennale Internazionale presso il Circolo Aternino in quel di Pescara, nella Collettiva presso la “Venice Art Gallery” di Venezia, in una semi personale presso Villa Fiorentino a Sorrento. Nel 2019 partecipa al Premio “Frammenti di Luce” di Vietri sul Mare e ad una collettiva presso il “Menotti Art Festival” di Spoleto. Nel 2018 espone in una collettiva presso la Galleria “Area Contesa” di via Margutta a Roma ed in altre collettive presso “Arte in Brera” e “L’arte va alla Rocca” a Milano. Altre esposizioni presso la Reggia di Caserta, la Galleria “Simmi” di Roma, ma anche fuori dai confini nazionali, in particolare in Francia nel 2015, presso “Neuf Brisach” e “Galerie de Nesle” a Parigi.

È stata inoltre selezionata tra le 21 Eccellenze di Casal di Principe (CE) per aver dato lustro al suo paese a livello internazionale ed è stata Ospite d’onore al “Salon International de la Peinture de Zillisheim” in Francia.

 

Massimo di Manno nasce a Fondi (Latina) il 23 giugno 1962. Quarto di cinque figli da sempre attento alle esigenze e ai bisogni familiari.

Fin da bambino mostra interesse verso l’arte e le sue tante sfumature. Grazie ai sacrifici dei genitori e dei suoi fratelli maggiori, nell’anno scolastico 1980/1981 consegue il diploma di perito tecnico industriale presso l’Istituto Tecnico Industriale “A. Pacinotti” di Fondi. Terminati gli studi inizia a lavorare, dapprima in una nota bottega di scarpe di Fondi, dove ha modo di affinare il suo senso dell’estetica e del gusto, successivamente si dedica con i fratelli all’attività di vendita al dettaglio di frutta e verdura nei mercati rionali del Comune di Roma. Negli anni duemila è assunto come Collaboratore Scolastico presso vari istituti della Provincia di Treviso.

È in questo periodo che riscopre le sue doti artistiche, così tanto da iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Si laurea nell’anno accademico 2008/2009 in Arti Visive e Discipline per lo Spettacolo, elaborando la Tesi di Pittura sulle Avanguardie storiche e Marcel Duchamp. Dopo circa dieci anni di lavoro nelle scuole di Treviso, ottiene il trasferimento in Provincia di Latina.

La sua passione per la pittura lo porta a realizzare diverse opere, protagoniste di numerose mostre, premi e pubblicazioni. Oltre agli interessi artistici e culturali ama viaggiare e incontrare nuova gente; una delle sue mete preferite è la Russia, terra da lui tanto amata.

Muore il 29 settembre 2019 all’età di 57 anni per un malore improvviso. Di lui resta vivo il ricordo della sua bontà, allegria e delle sue doti artistiche.

Silvia Iacozza, nasce a Fondi l’11 gennaio del 1981. Pittrice autodidatta, i colori sono stati i suoi compagni di gioco fin da piccola e il suo rifugio nella fase adolescenziale. Solo quattro anni fa, la sua passione è diventata una fonte lavorativa.

La mostra personale organizzata nel 2016 a Fondi (LT), presso la Sala Espositiva del Castello Caetani, è stata una sorta di trampolino di lancio che le ha permesso di partecipare a numerose mostre collettive e mensili, facendo quindi conoscere la sua arte e meritando notevoli riconoscimenti dai critici d’arte della zona.

I quadri dell’artista fondana Silvia Iacozza sono stati definiti come realismo astratto e vanno dal figurativo all’astratto appunto. L’artista, nelle sue opere, cerca di portare la vita e qualche volta anche la parte più oscura di essa. La natura mantiene sempre una rigogliosa ingenuità linguistica, complicata da una sofisticata espressività pittorica ed emotiva. I colori diventano fulcro nelle sue opere, a tal punto da enfatizzare lo spazio, il volume e l’influenza della luce sulle forme.

Riccardo Vasdeki arriva tardi nel mondo della pittura. Inizia da autodidatta riproducendo su tela immagini fotografiche. Dopo qualche anno inizia a cercare nuove modalità pittoriche.
Incontra il Maestro Internazionale di spatola stratigrafica Mario Salvo, da cui inizia a prendere lezioni, imparando ad usare la spatola invece del pennello e, soprattutto, cosa vedere negli spettacoli naturali.

Ogni quadro diventa una nuova avventura: tenta di riprodurre quanto sente, aggiungendo tonalità personali. L’Arte rappresenta un nuovo sfogo alla sua fantasia che, per tanti anni, è stata compressa e repressa dalla sua forma mentis professionale.

Successivamente idea i “Quadri situazionali”: normali quadri figurativi che diventano quadri concettuali grazie al titologuida e grazie ad un’anomalia cromatica nell’immagine, entrambi fattori che guidano l’osservatore ad una riflessione ed ad una comprensione della “situazione” espressa.

 

Nasce il 14 settembre 1953, a Napoli, da una famiglia di operai. A soli 19 anni si diploma come Fashion Designer in Arte e Storia del Costume. Dopo aver mostrato le sue doti creative, tre anni dopo, viene assunto dall’azienda Julien Mattion come fashion designer. Con grande personalità, artistica e creativa, si introduce nel settore sposa lavorando con ERVE’ MARIAGE a Parigi .

Dopo un lungo percorso, lascia il campo di designer e si dedica alla pittura prendendo parte a molte rassegne pittoriche come quelle alla Galleria la Pigna a Roma, alla Galleria Liberty a Angera, alla Galleria Maccagnani a Lecce, a Palazzo Venezia a Napoli, a Castel Dell’Ovo a Napoli, ottenendo sempre ottimi risultati.

Nel 2015 vince il primo premio a Narmi come Pittore Espressionista con l’opera “La bambina con la gallina”. Negli ultimi anni viene assunto come docente per il progetto (RI_VIVO – RI_USO) nelle Scuole di Secondo Grado per i ragazzi di terza media.

Mauro Bianchi nasce a Fondi l’8 Aprile del 1966. Sposa nel 1991, una giovane fondana e insieme hanno due figli.

Commerciante e appassionato fin dall’adolescenza alle arti figurative, studia e coltiva la sua passione in autonomia. Attratto dai giochi di luce nelle tele del Caravaggio, sviluppa, già in giovane età, un’idea di movimento e dinamismo utilizzando, per l’appunto, la luce e le ombre naturali del corpo umano.

Pensa e crea le sue opere come processi di stratificazione su tela, assimilabili alle fasi del ragionamento umano. Evidente l’accostamento di soggetti d’ispirazione classica ad elementi dell’arte simbolica che celano riferimenti spirituali. Predilige l’uso di colori acrilici azzardando l’accostamento tra colori primari e colori metallici.

L’artista utilizza l’arte per dare una risposta alle domande sui “perché” dell’esistenza umana, trovando in essa un veicolo per trasmettere la sua idea di bellezza insita in ognuno di noi.

Massimo Papi nasce a Roma nel 1957 e, fin da piccolo, mostra una passione per il disegno e la pittura. Durante l’adolescenza e gli studi di Medicina, lavora molto con pittura ad olio, acrilico e smalti. In seguito disegna molto con sanguigna, carboncino e matita.
Si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1983 e si specializza in Dermatologia nel 1986. Lavora per 30 anni come Dermatologo presso un noto Istituto Dermatologico romano. Attualmente svolge l’attività di libera professione e di consulenza presso l’INMP di Roma.
Circa 15 anni fa decide di intraprendere un vero percorso artistico seguendo la scuola dei Maestri Carlo Riccardi e Gianluigi Bassanello e cercando di capire che significasse oggi l’Arte e la pittura in particolare. Da alcuni anni è attivo in una Scuola d’Arte Romana.
Nel 2009 ha dato vita al “progetto DermArt” con il desiderio di raffinare, attraverso l’osservazione delle opere d’arte, la capacità diagnostica di medici e dermatologi. Tale evento, ormi alla sua 12° edizione, si tiene nei siti più suggestivi di Roma ed è aperto a tutti, anche ai non esperti del settore. Il programma comprende un convegno “trasversale” di dermatologia tra Scienza ed Arte, incontri mensili tra argomenti medici e discipline umanistiche, seminari didattici di dermatologia clinica attraverso il confronto con l’arte visuale.
Ha scritto diversi libri. In particolare ricordiamo “L’Ulcera cutanea degli arti inferiori”, edizioni Monti del 1998 e del 2002, “Le ulcere microangiopatiche”, edizione Marrapese del 2009, “Dermart: dermatologia tra scienza e arte”, edizione Mazzotta del 2012, “Ma perché la pelle invecchia? Solo colpa delle quattro S: sun, smoke, smog e stress?”, edizione Mazzotta del 2014 e “Come cambia la pelle. Passeggiata attraverso l’arte visuale”, edizione Artegrafica del 2018.

Marinella (Maria) Pompeo, nasce a Mondragone (CE) il 07/01/1973 ed ivi lavora.

Pittrice figurativa, introspettiva e visionaria, predilige l’espressività del ritratto e del corpo femminile. Nelle sue opere la donna è intesa come infinito, peccato, abbandono, inquietudine e riflessione. Una miscellanea tra l’autobiografico e la raffigurazione di ciò che i suoi occhi vedono e i suoi sensi percepiscono.

Le sue opere sono presenti in molte collezioni pubbliche e private dislocate sul territorio nazionale. Nel corso della sua vita artistica ha preso parte ad innumerevoli manifestazioni artistiche, riscuotendo sempre grandi consensi.

Tra le più recenti esposizioni ricordiamo “La terra dei fuochi” al Belvedere di S. Leucio (CE) nel 2014, “Alpini storie di guerra, storie di pace” nella Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Brescia nel 2015, “Summer Art – Artebottega” a Roma nel 2015, “International Calabria Art Festival” a Roccella Jonica (RC) nel 2016, “Premio Venere Sinuessana, eccellenza nel campo artistico” a Mondragone (CE) nel 2019.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti come il 1° posto al Concorso “All’ombra del Vesuvio”, ideato dalla Fondazione Sorrento nel 2020, e il Premio speciale Avis Catanzaro “Attraverso gli occhi dell’Arte… un gesto d’amore” nel 2021.

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