Nata in Lorena, fin dall’infanzia ha sempre disegnato ritratti. Dopo aver letto libri per ampliare la sua cultura, ha approfondito il disegno a carboncino concentrandosi sul ritratto e sul nudo.

Si avvicina alla pittura ad olio attraverso lo studio dei Maestri Leonardo da Vinci, Raffaello, Picasso. Intraprende quindi un lavoro più personale: i volti non sono nascosti. Prova a decifrarli, raccontarli e reinventarli. I suoi soggetti emergono da un universo segmentato che riporta nei suoi quadri.

Di recente, affascinata dalla spatola stratigrafica, incontrata il creatore di questa tecnica: il Maestro d’Arte Internazionale Mario Salvo. Si stabilisce un’amicizia reciproca che le permette di imparare questa tecnica estremamente difficile. Con l’aiuto del Maestro e con l’apprendimento, si crea una nuova storia: l’astratto.

Gioca con la spatola e l’acrilico. Fa scorrere la spatola per evidenziare trame e colori. Crea così sfumature ricche, favorendo l’esplosione dei colori. La tavolozza cromatica utilizzata è ricca e diversificata. La vibrazione dei colori anima ogni sua opera e la porta in un universo che è sia astratto che esplosivo. Raramente conosce la forma finale che prenderà un dipinto. E’ questa parte di ignoto e spontaneità che dà senso alla sua pittura.

Siciliano di origine e romano d’adozione, nasce ad Alcamo nel 1963 e si trasferisce da giovanissimo a Roma, dove consegue la maturità presso il Liceo Artistico Statale; qui fu allievo di Mino della Site, aeropittore leccese particolarmente stimato da Marinetti.

Dopo aver frequentato corsi di incisione, modellato e scultura, lascia il Paese soggiornando a Monaco di Baviera, per poi trasferirsi nella “grande mela”, dove entra in contatto con gli ambienti artistici della New York anni ’80.
Rientrato in Italia, con un bagaglio carico di suggestioni pronte a nutrire la propria ricerca, Bongiorno plasma il suo personalissimo linguaggio pittorico che si avvale dell’uso di materiali desueti – carbone, colla e cenere – una ricerca formale riconducibile, per certi versi, all’esperienza poverista sviluppatasi in Italia a partire dal ’67.

Le scelte iconografiche – il Colosseo, la lupa, l’aquila, l’Italia – rivelano un prelievo, più o meno intensionale, dal repertorio iconico degli artisti della Scuola romana di Piazza del Popolo, Franco Angeli e Renato Mambor in particolare. Una ricerca, quella di Bongiorno, animata dalla denuncia al “sintetismo della vita” – per usare la definizione dell’artista – ovvero la frenesia che caratterizza la contemporaneità, la crisi dei valori e la prevalenza di una futilità che distoglie l’attenzione da ciò che davvero conta nell’esistenza di un individuo.

Dal 1995 al 2005 risiede a Tarquinia: qui espone a Palazzo Bruschi (negli spazi dell’ex Chiesa di San Pancrazio), la spettacolare “antropometria” eseguita nel 2002: un dipinto lungo circa mezzo chilometro, unico nel panorama artistico contemporaneo. Negli stessi anni si confronta con il tema della corporeità dando inizio ad una serie di sperimentazioni condotte nell’ambito della
Body Art e della Land Art, presenze assidue lungo il percorso creativo dell’artista. Nel 2012 presenta la performance “Terra mater” al Museo Macro la Pelanda di Roma in occasione della fiera “Roma Contemporary” ed in collaborazione con INSIDEART. Nel 2013 partecipa alla Quadriennale di Roma. Nel maggio del 2014 la Centrale Montemartini presenta la mostra “Superfetazioni” e partecipa contemporaneamente alla Biennale di Viterbo e alla Triennale di Roma, presentata da Achille Bonito Oliva. Nel 2014 il Museo MAAM di Roma presenta tre opere dell’artista ed il Ministero della Pubblica Istruzione commissiona un’opera muraria di notevoli dimensioni da destinare alla scuola “Paolo Baffi” di Fiumicino.
Nel 2015 interviene con una istallazione al Museo Cà Pesaro in occasione della Biennale di Venezia, mentre la Fondazione Pistoletto di Biella commissiona all’artista un’opera che verrà esposta nella sezione “Muro del MAAM” a cura di Giorgio De Finis. Nell’aprile del 2016 presenta la personale “AureAttesa” a Viterbo presso la Galleria Miralli. Nel gennaio del 2017 partecipa ad “Affordable Art Fair” di Milano. Nel 2018 la Galleria Fidia di Roma ospita “Metamorfosi materiche”, e partecipa alla V Biennale di Viterbo. Nel febbraio 2019 espone “Our Planet” presso il Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma, ed il MACA di Alcamo ospita la personale “Nostos”. Nello stesso anno fa parte della collezione degli artisti italiani presso l’Ambasciata italiana in Montevideo Uruguay.

Con l’opera Terzo Millennio, eseguita nell’anno 2013, è stato considerato l’artista italiano che ha predetto l’ultima pandemia del Covid-19.
Attualmente vive e lavora tra Fregene e Roma.

 

Debora Di Lucca nasce negli anni ‘90 come pubblicitaria. Dal 2010 dà vita ad un percorso indipendente, crea sculture, home decor e gioielli per il settore lusso prevalentemente per l’estero.

Nel 2019 una galleria in pieno centro a Milano le propone una mostra collettiva e poi una personale nel gennaio 2020. Successivamente espone al Parlamento Europeo di Roma e, a Ottobre 2020, in Campidoglio. Passerà poi ad essere inserita nell’Annuario Internazionale d’arte “Artisti 21” e successivamente nel volume “Premio Vittorio Sgarbi”.

In programma ha l’inaugurazione della prima “Biennale Internazionale d’Arte di Fondi – 1° edizione 2021” come Ospite d’Onore, la partecipazione alla “Biennale Arte Mediterranea 2021” a Pisa e molti altri progetti.

Testate giornalistiche nazionali e riviste di rilievo scrivono di lei come il “trait d’union” tra l’Arte ed il Design. Pubblicati articoli a lei dedicati su: “La Verità”, “Il Giornale”, “Lifestyle” di Panorama.it, “Il Messaggero” e il settimanale “Panorama”.

Nato a Verona nel 1966, è fotografo fin da bambino. Diventa artista solo dal 2012, quando viene folgorato da un quadro di Monet che gli dimostra che un’opera di vera Arte può donare emozioni meravigliose.

Con tale ispirazione e facendosi guidare da standard qualitativi altoatesini e da altri imprinting familiari di stile, precisione ed eleganza, comincia a produrre opere sue.

La missione principale di Andreas è ora quella di riportare l’Arte alla dimensione estetica che le è propria e, soprattutto, di rendere disponibile per tutti la Bellezza che lui cattura nei suoi scatti e che, con la sua sola presenza, è capace di arricchire la vita delle persone, di farle stare bene e di ispirarle verso la creatività.

Particolarmente apprezzati dai critici e dal pubblico, (nonché vincitori della la Biennale di Mantova, del CAT della Fiera di Padova e di numerosi altri premi), i quadri di nudo artistico di McMuller che emergono per significato ed eleganza. In particolare quelli del progetto McBlack, per i quali gli sono stati attribuiti titoli altisonanti, quali “Poeta della luce”, “nuovo Canova” e altri simili, che ben descrivono l’esclusiva particolarità delle sue opere.

Altri progetti degni di nota sono La Vita Vince Sempre, che ha il suo cardine nella vittoria della vita sulla morte (e sulla scellerata attività umana) e “Wall Art”, opere di arredo d’élite, che pongono lo stile e l’eleganza delle opere di Andreas, a disposizione di chi vuole arricchire la propria casa o l’ufficio, al di sopra del semplice lusso.

Alessandro De Bonis, dopo la laurea in Lettere con indirizzo in Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico, consegue una specializzazione e un dottorato di ricerca in Archeologia e Storia del Mondo Antico presso l’Università “Sapienza” di Roma, perfezionando la sua formazione come restauratore di monumenti antichi e come perito di opere d’arte presso la Camera di Commercio di Roma. Ha partecipato a varie missioni archeologiche nazionali ed internazionali, a cui hanno fatto seguito molte pubblicazioni scientifiche.

I primordi della sua formazione si legano all’Istituto d’Arte, dove inizia varie collaborazioni artistiche e dove vince i primi concorsi d’arte tra cui il Premio per la Scultura in bassorilievi “Grotte di Pertosa”, il Premio “Assicurazioni Generali di Venezia” e il premio WWF destinato alla creazione di nuovi loghi.

Ha partecipato a molteplici mostre, eventi d’arte ed esposizioni personali, oltre a prendere parte come giudice a vari concorsi d’arte nazionali. Parte delle sue opere si trovano in una esposizione permanente presso Palazzo Lancelotti a Piazza Navona a Roma.

Insegna attualmente Storia dell’Arte e dirige il Museo Civico, Archeologico e Storico di Ventotene, a cui affianca anche la grande passione per la scrittura che lo hanno portato a pubblicare varie saggi, testi scientifici e romanzi.

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