Vito
Bongiorno

Siciliano di origine e romano d’adozione, nasce ad Alcamo nel 1963 e si trasferisce da giovanissimo a Roma, dove consegue la maturità presso il Liceo Artistico Statale; qui fu allievo di Mino della Site, aeropittore leccese particolarmente stimato da Marinetti. Dopo aver frequentato corsi di incisione, modellato e scultura, lascia il Paese soggiornando a Monaco di Baviera, per poi trasferirsi nella “grande mela”, dove entra in contatto con gli ambienti artistici della New York anni’80.

Rientrato in Italia, con un bagaglio carico di suggestioni pronte a nutrire la propria ricerca, Bongiorno plasma il suo personalissimo linguaggio pittorico che si avvale dell’uso di materiali desueti – carbone, colla e cenere – una ricerca formale riconducibile, per certi versi, all’esperienza poverista sviluppatasi in Italia a partire dal ’67. Le scelte iconografiche – il Colosseo, la lupa, l’aquila, l’Italia – rivelano un prelievo, più o meno intensionale, dal repertorio iconico degli artisti della Scuola romana di Piazza del Popolo, Franco Angeli e Renato Mambor in particolare. Una ricerca, quella di Bongiorno, animata dalla denuncia al “sintetismo della vita” – per usare la definizione dell’artista – ovvero la frenesia che caratterizza la contemporaneità, la crisi dei valori e la prevalenza di una futilità che distoglie l’attenzione da ciò che davvero conta nell’esistenza di un individuo.Dal 1995 al 2005 risiede a Tarquinia: qui espone a Palazzo Bruschi (negli spazi dell’ex Chiesa di San Pancrazio), la spettacolare “antropometria” eseguita nel 2002: un dipinto lungo circa mezzo chilometro, unico nel panorama artistico contemporaneo. Negli stessi anni si confronta con il tema della corporeità dando inizio ad una serie di sperimentazioni condotte nell’ambito della
Body Art e della Land Art, presenze assidue lungo il percorso creativo dell’artista. Nel 2012 presenta la performance “Terra mater” al Museo Macro la Pelanda di Roma in occasione della fiera “Roma Contemporary” ed in collaborazione con INSIDEART. Nel 2013 partecipa alla Quadriennale di Roma. Nel maggio del 2014 la Centrale Montemartini presenta la mostra “Superfetazioni” e partecipa contemporaneamente alla Biennale di Viterbo e alla Triennale di Roma, presentata da Achille Bonito Oliva. Nel 2014 il Museo MAAM di Roma presenta tre opere dell’artista ed il Ministero della Pubblica Istruzione commissiona un’opera muraria di notevoli dimensioni da destinare alla scuola “Paolo Baffi” di Fiumicino.

Nel 2015 interviene con una istallazione al Museo Cà Pesaro in occasione della Biennale di Venezia, mentre la Fondazione Pistoletto di Biella commissiona all’artista un’opera che verrà esposta nella sezione “Muro del MAAM” a cura di Giorgio De Finis. Nell’aprile del 2016 presenta la personale “AureAttesa” a Viterbo presso la Galleria Miralli. Nel gennaio del 2017 partecipa ad “Affordable Art Fair” di Milano. Nel 2018 la Galleria Fidia di Roma ospita “Metamorfosi materiche”, e partecipa alla V Biennale di Viterbo. Nel febbraio 2019 espone “Our Planet” presso il Macro Museo d’Arte Contemporanea di Roma, ed il MACA di Alcamo ospita la personale “Nostos”. Nello stesso anno fa parte della collezione degli artisti italiani presso l’Ambasciata italiana in Montevideo Uruguay. Con l’opera Terzo Millennio, eseguita nell’anno 2013, è stato considerato l’artista italiano che ha predetto l’ultima pandemia del Covid-19.
Attualmente vive e lavora tra Fregene e Roma.


Su questo sito usiamo cookie di prima o terza parte per rendere sicura la navigazione, personalizzare contenuti e pubblicità e generare report sull’utilizzo. Abilitando questi cookie, ci aiuti a offrirti un’esperienza migliore.